Poggibonsi e dintorni

July 9, 2019 Uncategorized

Poggibonsi, una storia turbolenta e una grande fortezza incompiuta

Poggibonsi è una città della Val d’Elsa situata in un’area abitata fin dall’antichità. Trovandosi sul confine tra i territori di Firenze e Siena non lontano dalla via Francigena, Poggibonsi ha sempre avuto una grande importanza strategica e per questo è stato al centro della contesa tra le due città. Le conseguenze di queste guerre furono aspre per la città; nel 1115 il suo castello fu raso al suolo e l’intera città fu distrutta da Firenze nel 1270.

Dopo la distruzione la città fu ricostruita nella valle e, nella seconda metà del XV secolo, Lorenzo il Magnifico commissionò a Giuliano da Sangallo la costruzione della nuova fortezza di Poggio Imperiale. Dopo la conquista di Siena (1555), il progetto della fortezza fu abbandonato e l’edificio non fu mai completato. Sebbene incompleta, la fortezza di Poggibonsi offre uno spettacolo raffinato con i suoi imponenti bastioni.

Oggi Poggibonsi è un importante centro industriale e una delle città più popolose della provincia di Siena, da dove possiamo facilmente raggiungere molti altri grandi centri turistici come Siena, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Firenze e Volterra.

Cosa fare a Poggibonsi

Dalla stazione ferroviaria, vicino alla quale si trovano anche alcuni parcheggi, è possibile raggiungere rapidamente i principali monumenti del centro città. Il primo che incontriamo è la chiesa di San Lorenzo. Costruito nel 14 ° secolo ma ampiamente rinnovato dopo la seconda guerra mondiale, conserva all’interno una croce in legno (XIV secolo) attribuita a Giovanni di Agostino, a San Nicola da Tolentino (XV secolo) di Neri di Bicci e una Resurrezione di Cristo (circa 1499) di Francesco Botticini.

Poco più avanti si raggiunge la piazza centrale Cavour dove si trovano il palazzo Pretorio, sede del Museo di paleontologia “Francesco Costantino Marmocchi” (museo di paleontologia) e la Collegiata di Santa Maria Assunta. Questa chiesa, ristrutturata nel 19 ° secolo, ha un campanile merlato che faceva parte di una precedente chiesa. All’interno vi sono interessanti opere d’arte come il fonte battesimale (1341) e una Resurrezione di Francesco Botticini.

Il Poggio Imperiale

Lasciando il centro città, ci spostiamo verso la collina di Poggio Imperiale. Questa è l’area in cui si trovava la città di “Podium Bonizi” distrutta da Firenze nel 1270, le cui rovine furono parzialmente scavate e esposte attraverso il Parco Archeologico di Poggibonsi. Il parco archeologico offre numerose attrazioni e attività come gli scavi, l’archeodromo, la fortezza e il museo.

Il grandioso progetto della fortezza fu quello di creare un muro tutto intorno alla collina e la costruzione del vero castello (il Cassero Mediceo). Questo complesso è molto interessante perché sono state messe in pratica quelle nuove disposizioni architettoniche necessarie per adattarsi all’utilizzo sempre più ampio delle armi da fuoco.

Il Cassero Mediceo si trova nella zona orientale della collina e ha una pianta basata sul Pentagono irregolare con possenti bastioni angolari. Come abbiamo detto, il progetto non fu mai completato e al momento del suo abbandono non c’erano molte strutture come alloggi per soldati.

Le mura della fortezza erano dotate di quattro porte principali: la Porta del Giglio (di fronte a Firenze), la Porta di Calcinaria (di fronte a Siena), la Porta di San Francesco e la Porta della Fonte. La porta di San Francesco è l’unica completata, dietro questa porta c’è la Torre di San Francesco risalente al periodo precedente alla conquista fiorentina.

Fonte delle Fate

In fondo alla collina a poca distanza da Porta della Fonte, c’è uno dei resti principali dell’antico borgo di Poggio Bonizio: la Fonte delle Fate. Circondata da un bellissimo parco, questa antica fontana pubblica è caratterizzata da un grande portico con sei arcate doppie.

Una breve passeggiata, a circa 500 metri, ci conduce dalla Fonte delle Fate al Convento di San Lucchese che era prima dei camaldolesi e poi dei francescani. La sua chiesa conserva molte opere d’arte realizzate da artisti come Bartolo di Fredi, Cennino Cennini, Giovanni della Robbia e Memmo di Filippuccio.